Monache Benedettine dell'adorazione perpetua
del Santissimo Sacramento

Monastero SS. Salvatore, Grandate


In monastero

Tutti i sabato sera, alle ore 20.30, la comunità monastica celebra l'ufficio di lettura in preparazione alla liturgia domenicale.


"A piedi sui sentieri della preghiera":

proponiamo una serie di brevi meditazioni sulla spiritualità e la preghiera, accompagnati da San Benedetto e Madre Mectilde de Bar.


"Sulle orme di madre Caterina Lavizzari" 




lunedì - martedì - mercoledì - venerdì - sabato: celebrazione Eucaristica, ore 7.30

giovedì e domenica: celebrazione Eucaristica, ore 9.00

La nostra pagina facebook


Canale youtube 


In Parrocchia 

www.parrocchiagrandate.it

Parrocchia S. Bartolomeo . Via Giovanni XXIII · 3 · Grandate · (CO) · 22070 · ITALIA

info@parrocchiagrandate.it


In Dioecesi 

www.diocesidicomo.it



Studio Teologico Benedettino, STBI 

www.benedettineitaliane.org/newsletter

... facendo memoria ...

4 luglio 1954 - 4 luglio 2024

La vita delle monache nel monastero, dall'alba al tramonto,
dalle Lodi a Compieta, secondo l'ora et labora…
et adora benedettino.

Il video è stato realizzato in occasione dei 70 anni dell'arrivo delle Monache a Grandate, avvenuto il 3 luglio 1954. La loro partenza avvenne il 1 luglio 1954 da Piedimonte Matese.

Il monastero è prima di tutto il luogo dell’incontro con Dio,
dove Dio sta veramente al centro,
come punto di partenza e di riferimento
per tutto e per tutti in ogni momento.
Il monastero è aperto per chi desiderasse fare un ritiro spirituale.

Dal 30 giugno al 3 luglio 2024, gli eventi al Monastero di Grandate, in occasione del trasferimento da Piedimonte Matese avvenuto nel 1954.
Accompagna il canto il coro della parrocchia di Grandate.

Liturgia della Parola


DOMENICA DELLE PALME – 13/04/2025

La domenica delle Palme e della Passione del Signore, c’introduce nella Settimana santa dove con il Triduo pasquale rivivremo gli ultimi giorni terreni di Gesù, quando offrì la sua vita prima nel pane e nel calice dell’ultima cena (giovedì), poi sulla croce (venerdì) e dopo il sonno della morte nel sepolcro del sabato, ne celebreremo la resurrezione durante la grande veglia della sera, mentre la domenica vivremo con le donne e i discepoli l’incontro con il Risorto.
La liturgia odierna ce ne offre un racconto completo con la S. Messa che inizia accompagnando Gesù nella sua entrata trionfale a Gerusalemme, acclamato da una folla di discepoli entusiasta che loda Dio per i suoi prodigi e riconosce in Lui il Messia, l’inviato del Signore come si legge nel vangelo di Luca proclamato prima dell’avvio della processione.
Dopo questo avvio festoso però, la Parola di Dio proclamata nella celebrazione eucaristica c’introduce in un clima di sofferenza e di morte. È il profeta Isaia nella 1ª Lettura a iniziare il tema con l’inviato da Dio che dopo aver ascoltato la Sua parola l’annuncia, ma è perseguitato e i tormenti a cui è sottoposto ricordano quelli di Gesù durante la passione, e in comune hanno pure la fiducia nel soccorso del Signore.
È poi S. Paolo nel brano della lettera ai Filippesi a sintetizzare in modo mirabile la storia di Gesù che si spogliò delle sue prerogative divine per assumere la condizione umana del servo, umile e obbediente fino alla morte di croce e proprio per questo esaltato e glorificato da tutti gli uomini.
È poi il racconto della passione secondo Luca a descrivere gli ultimi giorni di Gesù, iniziando con l’istituzione dell’Eucaristia che l’evangelista pone nel contesto della celebrazione della pasqua ebraica, è anche il momento del commiato dai suoi apostoli ai quali fa le ultime raccomandazioni inserendo un’esortazione alla vita fraterna dove, sul suo esempio, vige la regola del servizio, non del comando e li assicura che è già pronto per loro un posto nel suo Regno. Preannuncia pure che uno dei presenti lo tradirà e dovranno affrontare tempi difficili e preparasi a lottare con le armi, ma quelle della preghiera, alla quale li sollecita anche quando raggiungono il monte degli Ulivi dove Lui lotta per non indietreggiare nella missione che gli ha affidato il Padre; Gesù prega e supera la prova, gli apostoli dormono e dopo un tentativo di difenderlo, lo abbandonano. Tradito da Giuda che lo fa arrestare, Gesù conosce anche il rinnegamento di Pietro, gli scherni feroci dei soldati, il processo giudaico dove affermando di essere il Figlio di Dio è condannato a morte e deve affrontare anche il giudizio di Pilato, l’autorità romana che deve avvallare la condanna e quello di Erode dove rimane in silenzio. Pilato cede alla folla che grida e insiste nel chiedere la morte di Gesù e la liberazione di Barabba e lo consegna perché sia crocifisso. Sulla via del calvario Gesù incontra anche l’aiuto di Simone di Cirene e la pietà delle donne e, crocifisso in mezzo a due ladroni, uno lo schernisce e l’altro lo riconosce innocente e re chiedendo di ricordarlo quando sarà nel suo regno e così ottiene di entrare con Lui in paradiso, purificato dal perdono che Gesù aveva chiesto poco prima al Padre per i suoi crocifissori. Gesù ha così portato a termine la missione ricevuta dal Padre e ora, sulla croce non ha che da consegnargli lo spirito, e muore. E' una morte che porta subito frutto con il centurione che lo riconosce un uomo giusto e la folla che se ne va pentita per un simile epilogo. Ora quel corpo straziato conosce la pietà di una degna sepoltura, anche se affrettata per osservare il riposo del sabato ebraico. Tutto, dal punto di vista umano è finito, Gesù è morto e con Lui tutte le sue belle promesse, quanta delusione, quanto scoraggiamento, quanto smarrimento, quanta tristezza possiamo immaginare nel cuore degli apostoli e dei discepoli. Oggi il racconto della Passione termina qui, ma sappiamo che continuerà con la risurrezione, perché con Cristo la morte non ha avuto l’ultima parola, e sarà così anche per noi se avremo fede in Dio, nel suo perdono e nel suo amore, allora ci attende una piccola risurrezione dalle nostre cadute nel peccato, nelle infedeltà, nei tradimenti, com’è accaduto agli apostoli. Seguiamo con attenzione il racconto, le azioni dei personaggi coinvolti, gli atteggiamenti, le circostanze, per trarre insegnamenti per il nostro agire, per ravvivare la nostra fede, speranza e amore in Dio che per nostro amore ha patito, è morto ed è risorto.
Vedi tutto...

Assaggi di Grazia

La profezia non consiste nell'indovinare il futuro, ma in una lettura del presente che sappia di futuro possibile. L speranza non è fantasticheria, ma è la virtù di chi nell'oggi riconosce il Regno che viene. ("Disinnescare futuri", di Manuel Belli, rivista di liturgia pastorale n.358)

Vedi tutto...

Monastero SS Salvatore - via Giovanni Paolo II n.1 - Grandate - 22070 - Como - infobenedettinegrandate@gmail.com

Web page was made with Mobirise