Monastero SS. Salvatore, Grandate
In monastero
Giovedì 24 ottobre, ore 20.30, adorazione eucaristica comunitaria
Tutti i sabato sera, alle ore 20.30, la comunità monastica celebra l'ufficio di lettura in preparazione alla liturgia domenicale.
"A piedi sui sentieri della preghiera":
proponiamo una serie di brevi meditazioni sulla spiritualità e la preghiera, accompagnati da San Benedetto e Madre Mectilde de Bar.
"Sulle orme di madre Caterina Lavizzari"
lunedì - martedì - mercoledì - venerdì - sabato: celebrazione Eucaristica, ore 7.30
giovedì e domenica: celebrazione Eucaristica, ore 9.00
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In Parrocchia
Parrocchia S. Bartolomeo . Via Giovanni XXIII · 3 · Grandate · (CO) · 22070 · ITALIA
In Dioecesi
Studio Teologico Benedettino, STBI
La vita delle monache nel monastero, dall'alba al tramonto,
dalle Lodi a Compieta, secondo l'ora et labora…
et adora benedettino.
Il video è stato realizzato in occasione dei 70 anni dell'arrivo delle Monache a Grandate, avvenuto il 3 luglio 1954. La loro partenza avvenne il 1 luglio 1954 da Piedimonte Matese.
Il monastero è prima di tutto il luogo dell’incontro con Dio,
dove Dio sta veramente al centro,
come punto di partenza e di riferimento
per tutto e per tutti in ogni momento.
Il monastero è aperto per chi desiderasse fare un ritiro spirituale.
Dal 30 giugno al 3 luglio 2024, gli eventi al Monastero di Grandate, in occasione del trasferimento da Piedimonte Matese avvenuto nel 1954.
Accompagna il canto il coro della parrocchia di Grandate.
XXX Domenica del Tempo Ordinario, Anno B, 27 ottobre 2024
Quello che le lega le tre letture è la parola figlio.
Nella prima lettura si parla di primogenito e rappresenta Israele che sarà riportato dall’esilio, e il Dio di Israele si definisce “suo padre”.
Nella lettera agli Ebrei di nuovo Dio si definisce padre perché ha detto a Gesù “tu sei mio figlio oggi ti ho generato”, dandogli l’investitura di sommo sacerdote che redime l’umanità.
Nel vangelo un figlio cieco grida a Gesù “figlio di Davide” più volte per essere guarito. Il cieco si specifica sia figlio di Bartimeo e sa che Gesù è figlio di Davide.
Tutti siamo figli. Non tutti padri o madri, ma di sicuro tutti figli.
Dio ha scelto questo legame con noi; esistenziale e sanguigno.
In Gesù siamo figli nel figlio.
Questo legame a volte semplice, a volte consolante, a volte drammatico possa essere vivo nella nostra quotidianità.
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La profezia non consiste nell'indovinare il futuro, ma in una lettura del presente che sappia di futuro possibile. L speranza non è fantasticheria, ma è la virtù di chi nell'oggi riconosce il Regno che viene. ("Disinnescare futuri", di Manuel Belli, rivista di liturgia pastorale n.358)
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