Monache Benedettine dell'adorazione perpetua
del Santissimo Sacramento

Monastero SS. Salvatore, Grandate

... facendo memoria ...

4 luglio 1954 - 4 luglio 2024

La vita delle monache nel monastero, dall'alba al tramonto,
dalle Lodi a Compieta, secondo l'ora et labora…
et adora benedettino.

Il video è stato realizzato in occasione dei 70 anni dell'arrivo delle Monache a Grandate, avvenuto il 3 luglio 1954. La loro partenza avvenne il 1 luglio 1954 da Piedimonte Matese.

Il monastero è prima di tutto il luogo dell’incontro con Dio,
dove Dio sta veramente al centro,
come punto di partenza e di riferimento
per tutto e per tutti in ogni momento.
Il monastero è aperto per chi desiderasse fare un ritiro spirituale.

Dal 30 giugno al 3 luglio 2024, gli eventi al Monastero di Grandate, in occasione del trasferimento da Piedimonte Matese avvenuto nel 1954.
Accompagna il canto il coro della parrocchia di Grandate.

In monastero

Tutti i sabato sera, alle ore 20.30, la comunità monastica celebra l'ufficio di lettura in preparazione alla liturgia domenicale.


"A piedi sui sentieri della preghiera":

proponiamo una serie di brevi meditazioni sulla spiritualità e la preghiera, accompagnati da San Benedetto e Madre Mectilde de Bar.


"Sulle orme di madre Caterina Lavizzari" 




lunedì - martedì - mercoledì - venerdì - sabato: celebrazione Eucaristica, ore 7.30

giovedì e domenica: celebrazione Eucaristica, ore 9.00

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In Parrocchia 

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Parrocchia S. Bartolomeo . Via Giovanni XXIII · 3 · Grandate · (CO) · 22070 · ITALIA

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In Dioecesi 

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Studio Teologico Benedettino, STBI 

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Liturgia della Parola

Solennità dell'Assunta

La Liturgia propone, proprio nel mezzo dell’estate quando caldo e vacanze incombono, la contemplazione del mistero dell’Assunzione in cielo della Beata Vergine Maria; invito quindi ad alzare gli occhi dalla terra per rivolgerli verso l’alto, a pensare non solo ai bisogni materiali, ma anche a quelli spirituali che ci elevano a Dio.
Questo mistero non è descritto nella Sacra Scrittura, i Vangeli sono molto sobri nel presentare la figura di Maria e l’ultimo accenno a lei si trova negli Atti degli Apostoli quando è presente in preghiera nel cenacolo con i discepoli di Gesù. Non sappiamo come e dove abbia trascorso gli ultimi anni di vita, si pensa a Efeso, dove avrebbe dimorato l’apostolo Giovanni, ma negli scritti riconosciuti dalla Chiesa, non compare nulla. La Chiesa però nell’autorità del Papa, ha proclamato come dogma di fede l’Assunzione di Maria. È stato il 1° novembre 1950 con la costituzione apostolica “Munificentissimus Deus”, che Pio XII definisce solennemente il dogma e come tale diventa verità di fede per tutti i cattolici, quindi il corpo di Maria non ha conosciuto la corruzione del sepolcro, ma ella è stata portata in corpo e anima nel Regno dei cieli, accanto a suo Figlio Gesù di cui ha condiviso il destino qui in terra e ora con la resurrezione del corpo, anche in cielo. Il Papa per arrivare a questa proclamazione si è basato su passi anche dell’AT come il salmo che sarà cantato durante la S. Messa: “Alla tua destra la regina in ori di Ofir”, e sull’interpretazione che i Padri della Chiesa, nei primi secoli ne hanno dato. Il Figlio poi non poteva non onorare la Madre come chiesto nei comandamenti di Dio, e quindi si può ben a ragione credere che l’ha resa partecipe della Sua stessa gloria, in corpo e anima. L’Assunzione di Maria ci tocca poi da vicino perché è anche il nostro fine; lei, infatti, è il modello di ogni credente, è una creatura umana come noi e discepola del suo Figlio Gesù, e al pari di noi ha dovuto progredire nel cammino di fede, ma come lei pure noi siamo chiamati a condividere la gloria di Dio in corpo e anima, dopo però che il nostro corpo avrà conosciuto la corruzione del sepolcro, quando tutti i morti saranno chiamati a risorgere. È quanto afferma S. Paolo nel brano della prima lettera ai Corinzi (2ª Lettura) e in Maria si è già compiuto. Ora lei è la donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle dopo che ha dato al mondo il Salvatore, Cristo Signore e ne ha condiviso il dolore sotto la croce come ricorda il brano dell’Apocalisse (1ª Lettura).
Il Vangelo ci fa ammirare Maria che in fretta si reca dalla cugina Elisabetta, anziana e al sesto mese di gravidanza ed è lo Spirito Santo a guidare l’incontro tre le due, anzi tra i quattro, così il bambino, futuro Giovanni Battista, sussulta di gioia e la mamma profetizza la maternità straordinaria della giovane cugina. Maria, già ripiena di Spirito Santo erompe nel canto del Magnificat e al “rallegrati” del saluto dell’angelo nell’annunciazione, lei ora lascia sgorgare tutta la gioia che ha in cuore perché ha compreso di essere amata dal Signore che in lei ha compiuto le sue magnificenze, la sua salvezza. Magnificenze e salvezza che con l’Assunzione in cielo sono pienamente compiute, ma in Maria il Signore ha mostrato il cammino di ogni credente, infatti anche in noi Egli compie le sue meraviglie: nel battesimo ci ha chiamato figli, ci ha donato i sacramenti per crescere nella vita di fede e di grazia, ci ha già preparato un posto nel suo Regno e anche il nostro corpo è destinato a risorgere come quello di Maria, Madre di Dio e nostra. Guardiamo a lei, amiamola, chiediamo il suo aiuto, ma soprattutto imitiamola iniziando a cantare con lei il Magnificat con gratitudine al Signore per avercela data come Madre e modello e pensiamo con gioia che un giorno condivideremo la sua sorte beata.

Dalla costituzione apostolica “Munificentissimus Deus” di Pio XII papa.
“I santi padri e i grandi dottori nelle omelie e nei discorsi rivolti al popolo in occasione della festa odierna, parlavano dell’Assunzione della Madre di Dio come di una dottrina già viva nella coscienza dei fedeli e da essi già professata; ne spiegavano ampiamente il significato, ne precisavano e ne approfondivano il contenuto, ne mostravano le grandi ragioni teologiche. Essi mettevano particolarmente in evidenza che oggetto della festa non era unicamente il fatto che le spoglie mortali della beata Vergine Maria fossero state preservate dalla corruzione, ma anche il suo trionfo sulla morte e la sua celeste glorificazione, perché la Madre ricopiasse il modello, imitasse cioè il suo Figlio unico, Cristo Gesù.”

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Assaggi di Grazia

La profezia non consiste nell'indovinare il futuro, ma in una lettura del presente che sappia di futuro possibile. L speranza non è fantasticheria, ma è la virtù di chi nell'oggi riconosce il Regno che viene. ("Disinnescare futuri", di Manuel Belli, rivista di liturgia pastorale n.358)

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Monastero SS Salvatore - via Giovanni Paolo II n.1 - Grandate - 22070 - Como - infobenedettinegrandate@gmail.com

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